Si gioca sempre 11 vs 11

Si gioca sempre 11 vs 11

Buongiorno ragazzi!
Come state? Certamente bene … oggi vorrei pensare ad alta voce riguardo a quanto affermato da Pioli relativamente a Piatek: “ … non è brillante, e non possiamo permetterci un giocatore che non lavora in entrambe le fasi …”.
Beh … partiamo dai dati certi, ovvero che salvo provvedimenti arbitrali eccezionali, si gioca sempre 11vs11 e che la gara si divide in due fasi … anzi tre, ovvero quando la palla ce l’ha la tua squadra, quando ce l’hanno gli avversari e quando non ce l’ha nessuno!

Detto ciò, passiamo ad analizzare il primo “dato certo” (si gioca 11vs11) ed in base a ciò, alcuni preferiscono difendere mantenendo l’impianto difensivo compatto e fino al momento in cui il difendete viene costretto dall’emergenza a cercare l’avversario, lo stesso difende in maniera solidale con i propri compagni; un’altra corrente, tende a cercare l’avversario diretto quasi a tutto campo, ma di certo nella propria metà.
Nel primo caso, concettualmente si presidia lo spazio, la porta, variando la propria postura e la propria posizione a seconda di dove si trovi la palla, mentre nel secondo caso, si creano dei duelli individuali, esaltati ed esasperati certamente nella metà campo difensiva, ma comunque concettualmente presenti a tutto campo.Approfondendo il secondo “dato certo” (palla nostra, palla loro e palla di nessuno), ci vediamo attratti comunque dalla prima grande scelta (zona o uomo), visto che come detto, e come dimostrato durante le partite alle quali si assiste, la posizione della palla ed il fatto che ce l’abbia l’una o l’altra squadra, determina la posizione del difendente, sia esso affidato a se stesso, oppure poggi sull’assistenza del reparto.

Bene …  torniamo a quanto dichiarato dal neo allenatore RossoNero ed aggiungiamo un po’ di pepe sulla coda, visto che, a mio parere, quanto affermato rispecchia solo una considerazione teorica,
visto che potremmo anche essere disposti a giocare “uno in meno” in fase di non possesso, a patto che quando la palla viene riconquistata, in qualche modo, lo “spettatore non pagante” si riveli determinate! Come dire: “…giochiamo pure tutti e dieci facendoci il culo a strisce per la tua maggior gloria, permettendoti di guardare il gioco, ma nel momento in cui vieni chiamato in causa, devi determinare!” … e tutto ciò a prescindere dal principio calcistico alla base delle scelte di chi conduce la squadra.
Al contrario, “ … se quando la palla ce l’abbiamo noi, e te la portiamo … o ci proviamo … in zona di finalizzazione, tu stai a fischiettare e raccogliere le margherite … figlio mio … non ci siamo!” … e ripeto: a prescindere dal fatto che si sia preventivamente deciso di fare dei duelli rusticani, oppure si difenda di reparto.

Ergo: siamo proprio certi che il problema sia Piatek? Non sarà che in questo momento, è proprio il Milan a far fatica? Chi ci dice che le difficoltà del momento attuale, rendano vani i jolly che il cecchino polacco potrebbe mettere sul tavolo da gioco? O che il problema sia rappresentato da una diffusa fase down (giocatori, ambiente, Società, dirigenti, responsabili tecnici …)?

Ad onor del vero, anche con la precedente gestione tecnica, l’ex RossoBlu ha sperperato parecchie occasioni da gol, mentre nel suo recente passato, soprattutto il riva al Mar Ligure, aveva dimostrato di essere uno di quelli che appena sputano per terra fa gol … magari un po’ egoista … magari poco incline al gioco corale … probabilmente poco disposto alla manovra … ma certamente spietato … “one touch player”.

Tutto questo per dire che, E NE SONO SEMPRE PIU’ CONVINTO, nell’equazione-calcio sono davvero pochi gli elementi in grado di chiamarsi fuori dalla logica contorta di un gioco di squadra nella quale si esaltano, o si deprimono i singoli protagonisti.

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