Se sapientemente torturati, i numeri ti diranno tutto ciò che vuoi sapere

Se sapientemente torturati, i numeri ti diranno tutto ciò che vuoi sapere

Buongiorno a tutti!
Quest’oggi la nostra chiacchierata andrà a dipanarsi lungo un aspetto freddo e significativo del calcio: i numeri.
In riferimento agli argomenti trattati nell’articolo comparso sul portale ULTIMOUOMO.COM intitolato “Chi ha più possibilità di salvarsi?”, mi sento di ragionare un pochino sul tema, ovvero sulle percentuali attribuite alla salvezza dell’una o dell’altra squadra attualmente militante in Serie A.
Ovviamente si considerano in particolare le ultime sei posizioni, osservando però che in teoria, i 40 punti necessari per una sicura permanenza nella massima serie, a tutt’oggi, neppure la Roma li abbia collezionati … come dire che ancora tanta acqua deve scorrere sotto i ponti.

Ma tornando al nocciolo, l’articolo menzionato, attribuisce l’11% di possibilità di salvarsi alla Spal., il 21% al Brescia, il 57% al Genoa, il 61% alla Sampdoria, il 79% all’Udinese, ed in ultimo il 91% al Lecce.
Tali percentuali vengono elaborate e prodotte in base al calcolo degli “Expected Goals”, ovvero il potenziale offensivo rappresentato dalla formazione in oggetto, sulla base del quale, calcoli ed algoritmi basati sulla recente storia del calcio, si esprimono valori che vanno ad anticipare il rendimento futuro. L’esempio più eclatante di questa disciplina, lo si ebbe con una previsione che a Gazzetta dello Sport produsse riferendosi all’Inter di Mancini che a Natale risultava essere prima in classifica, mentre, guarda un po’, la Juve era attardata di una manciata di punti; in quell’occasione, si profetizzò il fatto che i NeroAzzurri avrebbero abbandonato la testa della classifica a favore non della seconda e neppure della terza, bensì della Vecchia Megera (si capisce che non sono juventino?) che in quel momento si attardava, ma che a dispetto di chi la precedeva, vantava le migliori percentuali di Expected Goals di quella Serie A. Ebbene … come tutti sappiamo, ebbero ragione gli algoritmi.

Dimenticavo di dire che, ciò che per il mondo del calcio risulta innovativo, per altre discipline, molto meno d’impatto mediatico, ma altrettanto più scientifiche, e “tecnologicizzate”, è di routine (match analisi, report, percentuali, statistiche e chi più ne ha più ne metta).
Riguardo all’attuale classifica, rovesciandola, visto che vogliamo trattare la coda e non la testa, io direi che dagli attuali 29 punti del Sassuolo in giù, chi più e chi meno, tutti devono dormire con un occhio aperto, aggiungendo quindi alle sei sopraindicate, Fiorentina, e Torino.
Una personale considerazione credo di volerla fare: il calcio è tra gli sport di massa, quello maggiormente imprevedibile e la ragione di ciò, a mio parere, sta nel fatto che a differenza di tutti gli altri, dove, 9 volte su 10 il più forte vince, nel calcio ogni tornata di partite di qualunque campionato di qualunque girone di qualunque categoria di qualunque nazione, il risultato sensazionale ce lo dobbiamo aspettare … e non solo, perché “anche un orologio fermo due volte al giorno segna l’ora esatta”, bensì perché l’esito dell’incontro è suscettibile di infinite variabili che si ripercuotono su un risultato numerico che nella stragrande maggioranza dei casi, si determina con un solo gol di scarto.
E voi mi direte: “e quindi?” Ed io aggiungo che nel tennis, nella palla canestro, nella pallanuoto, nel rugby, nel football americano, nel tiro alla fune, nel tiro a segno … ci sono decine, se non centinaia di punti in palio e quindi una volta me lo aggiudico io perché ho fatto una grande giocata, un’altro me lo aggiudico perché tira un filo di vento, un’altra perché l’avversario, o gli avversari sbagliano macroscopicamente … ma tutte le altre volte, se sono più forti, faranno punti loro e quindi hanno più occasioni di annullare l’eccezione che conferma la regola.
Quindi torniamo al calcio: per tutte questa ragioni, gli Experted Goals sono fortemente indicativi, ma lasciano uno spiraglio ai nostalgici ed ai sentimentali … perché nel calcio vige la regola, non scritta, secondo la quale “ciuffo palo gol … ciuffo palo fuori” e quel dentro o fuori potrebbe anche permettere all’ultima in classifica di scardinare le resistenze del Manchester City di Pep Guardiola!
Va aggiunto che, sul lungo delle 38 partite dell’intero campionato di Serie A, è difficile che sia sempre un ciuffo a determinare … ma di certo ci garantisce un po’ di suspance!

Un’altra variabile da considerare, sempre a mio parere, sta nel fatto che questa o quella squadra può stare attraversando una fase “up or down”, quindi si può trovare in un momento nel quale tutto va bene, o viceversa, tutto male. Ed è proprio a questo proposito che, sempre riferendosi alla classifica delle ultime posizioni, l’attuale proiezione dalla Sampdoria risulta moderatamente positiva, vedendo la formazione blucerchiata sostanzialmente stabile in una posizione di salvezza ottenuta con una serie di risultati che le sono valsi la conquista di 2 o 3 gradini più in alto rispetto a dove si trovava; al tempo stesso, il Torino si trova, per le stesse dinamiche di cui sopra, a vivere un momento difficile, che lo ha visto compromettere notevolmente la propria classifica.
Il Genoa, in tutto questo, seppure ultimamente pare abbia trovato una certa continuità di rendimento, fa fatica a staccarsi dallo scomodo terzultimo posto in classifica e certo questo dato inietta una buona dose di apprensione nei cuori RossoBlu.
Ma mancando 14 giornate alla fine, c’è ancora la possibilità di determinare positivamente gli esiti del proprio campionato, il che significa che il Genoa in particolare, al pari di tutte le altre, daranno vita ad un finale di stagione al cardiopalma, anche se mi rendo conto che una buona parte di Cuori RossoBlu farebbe volentieri a meno di questi continui virtuosismi (???) sul filo del rasoio.

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