Michele G.: La fortuna ed il Privilegio

Michele G.: La fortuna ed il Privilegio

Ero un bambino di 12 anni.
Fortuna perché mio papà buonanima ai tempi mi portava oltre che al Ferraris anche in trasferta, sempre e ovunque, in auto le più vicine, in treno (ricordo Venezia e Napoli come viaggi interminabili), in aereo (la funesta Brindisi) e appunto in nave+ treno (Porto Torres-Sassari). Privilegio perchè aver fatto parte di quei mille per me ha un valore inestimabile.
Come aneddoto ricordo al ritorno c’era mare forza 7 e che Kallaghan sul traghetto, durante la notte della traversata burrascosa, passò avanti indietro nei corridoi delle cabine con un campanaccio urlante allo scoccare di ogni ora….”è mezzanotte e tutto va bene”….”è l’una e tutto va bene”….”sono le due e tutto vabene”….e così via fino all’arrivo in vista del porto di Genova.
All’avvicinarsi alla diga foranea eravamo tutti sui ponti del traghetto, come nella foto alla partenza, lo spettacolo che si palesò davanti ai nostri occhi fu impareggiabile, una Genova tutta imbandierata di rossoblu, da centinaia di balconi, sui tetti dei magazzini del porto, dai moli.
All’ingresso in porto, Il Comandante della Caralis iniziò a suonare la sirena della nave alla quale risposero brevemente altre navi attraccate oltre alle sirene delle grù, e nei nostri cuori l’emozione fu incommensurabile.
Ricordo quel momento come fosse ieri e non nascondo di avere gli occhi lucidi e la pelle d’oca nel raccontarlo. ❤️?
PS Eravamo in serie C

Un pensiero riguardo “Michele G.: La fortuna ed il Privilegio

  1. Noi Laura e Paolo c’eravamo ma non sulla Caralis perché non avevamo trovato posto ma sul traghetto Tirrenia e ricordo tutto perché siamo arrivati in porto un po’ prima della nave Genoana

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