Sono un’inguaribile ottimista e credo ancora in questa squadra. Come ci credevano tutti coloro che hanno dato meriti a Capozucca, salvo poi, rivalutare le scelte a lui attribuite e far cadere le colpe su Preziosi. Ma, dicevo, non di questo vorrei trattare… vorrei ribadire il mio pensiero positivo sulla rosa, sì. Io credo questi ragazzi, che andrebbero strigliati per bene da allenatore e presidente, siano all’altezza del campionato, possano affrontarlo facendoci divertire senza troppi patemi. Ovviamente, se si potesse ripartire da zero. Allo stato dell’arte, si soffrirà per qualche mese, il tempo di riprendersi.
In estate fu contattato De Zerbi. L’anno precedente accettò, salvo poi decidere per la conferma Ballardini. Lasciamo perdere il contorno di cui parlai già ampiamente a tempo debito. Nell’estate 2019 il contatto non andò a buon fine. Si pensò anche a Semplici che pareva essere ad un passo per poi invece rinnovare con la Spal. E si arrivò così ad Andreazzoli. Non era un segreto il mio pensiero non proprio ricco di convinzione: il Mister contava su di un periodo alla Roma in cui perlopiù gestiva il campo (nel senso fisico del termine: metteva i cinesini, sistemava le attrezzature utili ai giocatori per l’allenamento…) e sull’esperienza di Empoli. Un anno alla grande in B, in cui la squadra non aveva certo rivali e l’anno successivo pessimo con esonero in favore di Iachini e richiamata. L’analisi del campionato 2018/2019 si avvale di 75 reti subite ed una retrocessione praticamente mai in discussione, vista la posizione di classifica costante. La Samp ed il Toro gli regalarono speranza, l’Inter ci mise del suo per farci patire oltre il termine della nostra pessima prestazione a Firenze. I miei dubbi erano leciti e condivisi con alcuni tifosi e compagni di tastiera. Ma, come detto in apertura, vivo in modo positivo, pensando bene. Per il pessimismo c’è sempre tempo. I fatti parevano darmi felicemente torto. Bel precampionato, buon inizio, ma sempre con quel campanellino rispetto alle reti subite. Troppe, nonostante i finali positivi. Poi qualcosa si è rotto ed il baratro si è avvicinato pericolosamente. Non sto a ribadire quali siano secondo me gli errori – senza assolvere i giocatori per orgoglio e volontà. Di difesa, centrocampo ed impiego della punta ho detto più volte.
L’idea che ho adesso mi porta a ricordare l’esperienza di Liverani: sentendolo parlare, quando fu scelto per allenare il Grifone, rimasi veramente colpita. Un’idea di calcio precisa, conoscenze speculative eccellenti. Poi fu il tempo del manto verde. La differenza con il nostro (ex) Mister sta nella giovane età e nel tempo successivo dedicato alla gavetta. Ieri sera l’ex centrocampista ha nuovamente mostrato di aver imparato le varie lezioni, il secondo tempo ne è prova. Andreazzoli, dal canto suo, ha avuto 4 ore di incontro con il Presidente in cui vi è stato un dialogo sereno e dove si siano affrontati i vari problemi – sempre quelli sopra, più la nota che il campionato preveda una classifica che comanda su tutto. D’altra parte, se l’Empoli è retrocesso, la cosa ha portato solo “gioia” in società: paracadute e vendite per rimpinguare le casse. Cosa che, è stato ben chiarito, non varrebbe per il Genoa. Anzi…
Ulteriore nodo da sciogliere, lo staff. Andreazzoli giunge a Genova e “pretende” di dare spazio ai suoi a discapito dei già presenti (su tutti, Murgita e Pilati). Si salva Scarpi, anteposto a Marchisio, forte anche dell’imposizione di Radu che mette il veto per la propria permanenza. Ma quello che maggiormente mi diede da pensare fu l’accantonamento dell’esperto e bravissimo Pilati, preparatore rinomato e con molte offerte divenute oggi papabili (a fine anno, infatti, parrebbe non volersi fermare… e come biasimarlo?). Vi chiederete il perché. Forse qualcuno, infatti, non sa chi sia il “professionista” inserito dal buon Aurelio. Chinnici nasce (e per me resta) fisioterapista. Conosce il mister a Palermo per ritrovarsi a Roma. Per fare in modo che potesse approdare a Genova, questo viene proposto (ed accettato) nel nuovo ruolo, mai sostenuto prima. Vogliamo poi parlare del match analyst, ruolo confacente a Murgita per esperienza e partite analizzate? Ebbene, il prescelto è Aliboni, massese proveniente dalla panchina degli Allievi Nazionali dello Spezia… Preziosi, ha risistemato tutti, non lasciando nessuno a casa. Compresi quei magazzinieri non accettati e qualche altro membro interno. Ma è evidente aver accordato troppa fiducia ad uno staff che già non aveva brillato… Anche qui, però, speravamo e credevamo di aver sbagliato nel giudicare. Ma come disse all’epoca della brevissima esperienza nel Genoa, Guidolin “d’ora in poi, farò valere il mio curriculum” (rimase un mese e chiese ogni centesimo… quello che faranno anche in questo caso.
Sto facendo un po’ di confusione, saltando da un argomento all’altro, ma è quella che poi vige in questo momento… la stessa confusione che ritroviamo sul campo ed in società. Perché oggi si parla anche di un DS in bilico, oltre che del mister. Onestamente, però, pur non amando molto Capozucca, pur lamentando la sua troppa “affinità” con Adamoli, pur ricordando benissimo il passato, credo il proprio compito, silenziosamente, lo abbia fatto: ricorderemo tutti la vignetta del mietitore… e i nuovi acquisti, avvallati da Andreazzoli che ieri invece pareva quasi lamentarsene, continuano a soddisfarmi. Farò arrabbiare qualcuno, ma vorrei, in una realtà parallela, vederli nella mani del Gasp…
Sia chiaro, non sto scaricando colpe a destra e manca. La base sta a monte, in primis, nella scelta dell’allenatore e nell’avergli consegnato carta bianca sullo staff tecnico. E se vogliamo, deriva dall’anno precedente, dalla conferma controvoglia di Ballardini e dalla conseguente rinuncia a De Zerbi. Ma questo non lo sapremo mai, è solo una congettura.
Ora è il momento di svoltare, velocemente. Serve un tecnico dalle idee chiare, che sappia fare non solo il maestro, ma anche il chimico mescolando le componenti di tattica a quelle fisiche… queste ultime riferite ad un prendere per le orecchie i calciatori che non dovrebbero neppur aver bisogno di queste “virtuali” violenze, perché spererei essere dotati di orgoglio e passione per quel che fanno. Di Gattuso si è detto, ma la chiamata al Milan è saltata e quella in Premier non pare essersi ulteriormente avvicinata, questo apre nuove speranze (immaginando voglia anche garanzie). Guidolin è fuori dai giochi da 3 ed il suo secondo non ha intenzione di riprendere, giustamente aggiungerei. L’opzione Carrera è la più concreta, mentre quella di un outsider argentino prende piede supportata da alcuni membri interni della società.
Caro Aurelio, siamo ai saluti. Vorrei avessi 30 anni in meno e la possibilità di valorizzare quest’altra disfatta. Credo infatti manche l’esperienza e la lucidità e soprattutto la capacità di circondarti di persone valide. E magari un giorno ci si rivedrebbe… Ma non è così. Dovrai e potrai certo lavorare ancora su di te, magari ricominciando dalla B un percorso che spero sia soddisfacente. Rivisiterei nel frattempo anche la parte comunicativa: da uomo silenzioso che da subito ha chiarito di non voler rilasciare interviste che non fossero indispensabili, si è giunti a quello confuso non solo sul campo, ma pure nel post gara… c’è tanto lavoro e, ahimè, poco tempo. Ma spero finalmente la lezione sia servita ed assimilata.
Direi un analisi perfetta. Mi spiace dirlo perché “io ci credevo”…ma cosa può essere successo a quella squadra brillante e corsara? Mah, nessuno credo sia in grado di dirlo. Peccato perché secondo me i singoli ci sono.