… e ora come riprenderemo a giocare?

… e ora come riprenderemo a giocare?

Salve a tutti!
Come state? Certamente bene … ed altrettanto certamente pronti a tornare alla normalità … anche perché, la cosa più importante, giunti a questo punto della nostra storia, ritengo sia contestualizzare bene la situazione, ed in base a ciò che riusciremo ad individuare dinnanzi a noi, riprendere il nostro cammino, senza mai dimenticare ciò che sta accadendo … e per far ciò,
credo sarà utile come detto “contestualizzare”, attraverso un punto di visto il più oggettivo possibile … e qui ci sta il problema … anche perché bombardati come siamo da notizie “certe” che ci dicono tutto ed il contrario di tutto nel giro di 24 ore, ritengo sarà difficile assumere una posizione neutra, ma confido in tutti voi!
E giusto per offrire un umile contributo, allego a queste mie parole un’informazione “neutra”:

Detto ciò, riprendiamo a parlare di calcio, e anche qui, in mezzo a tante incertezze, credo di volerne analizzare una in particolare: “come si potranno disputare così tante partite in così poco tempo?” … ebbene … ritengo che la risposta sfiori la banalità, visto che, chi più e chi meno, tutti le squadre affronteranno questa coda atipica allo stesso modo, ovvero, con le stesse
tempistiche, ed indubbiamente con le stesse richieste di prestazione.
Mi spiego: tutte, compatibilmente con le loro conoscenze e le loro possibilità, hanno provveduto a mantenere caldo il motore dei propri giocatori (seppure sia indubbio la particolarità della situazione), ed a tutte verrà dato sostanzialmente lo stesso tempo di ricondizionamento fisico in vista di questo epilogo di stagione … il calendario che verrà fissato, varrà per tutte, e quindi la frequenza di prestazione agonistica verrà ad uniformare il lavoro di tutti, lasciando però da sputare alcune caselle, riguardo la bontà e l’efficacia del lavoro svolto!
E beh … mecojioni … certamente tutte scatteranno dagli stessi nastri di partenza, senza però poter contare sulle stesse cilindrate (espressione già utilizzata in altri mie contributi), quindi il rapporto tra dispendio energetico, tempo di recupero, e qualità della prestazione caratterizzerà e determinerà la classifica … come dire che quelli più bravi, più forti, più prestanti, e maggiormente performanti prevarranno sugli altri … come nella migliore delle tradizioni.
Ed a coloro che temono per la “salute” degli atleti, ci tengo a far presente che, soprattutto nel calcio anglosassone, e spesso nelle leghe inferiori, dove presumibilmente esistono meno sofisticatezze tecnologiche e nozionali, per garantire maggior spettacolarità, ed imprevedibilità ai rispettivi campionati, molto spesso si gioca sistematicamente domenica-mercoledì-domenica (anche se ovviamente per periodi limitati di tempo, e non per tutta la stagione), arrivando addirittura in alcuni momenti ad allearsi giocando, e per quanto mi risulta, nessuno ha gridato allo scandalo, e neppure si sono dovuti contare morti e feriti!
Piuttosto, come sottinteso tra le righe precedenti, molto varrà la capacità di recupero tra una prestazione e l’altra, ed altrettanto varrà la possibilità di poter contare su qualificati, validi, ed efficaci ricambi … qualificati perché si deve ovviamente trattare di giocatori professionisti e non altro, validi perché ovviamente devono essere buoni giocatori adeguatamente preparati, ed efficaci perché dovranno poter garantire il mantenimento di un livello di prestazione individuale nel contesto collettivo tale e per il quale la squadra riesca a mantenere la propria competitività (molto spesso, giocatori di livello mal si sposano con la propria squadra, disattendendo quindi le aspettative nel momento del bisogno).
Sarà fondamentale, credo, il livello di preparazione e di integrazione che le varie conduzioni tecniche riusciranno ad inculcare all’interno di quelli che diventeranno certamente i protagonisti iniziale, ma altrettanto varrà per le gli immediati rincalzi … tanto nel caso si passi dalle canoniche tre sostituzioni, alle ventilate cinque.
Tra l’altro va considerato il fatto che nel calcio di oggi, sia tornato prepotentemente in auge il “gioco”, a discapito delle pallonate in verticale (che per latro, a certe condizioni, possono andare altrettanto bene), e quindi come dice Roberto Baggio: “la palla non suda”dovranno essere allenati a giocare pallone, piuttosto che allenti ad una corsa campestre!
In poche parole, credo che poco cambierà rispetto a quanto avrebbe espresso una abituale sequenza di 11-12 partite.

L’importante è che si torni al più presto ad una ragionevole normalità, e che tutto quanto accaduto, sia servito per farci apprezzare tutte quelle piccole cose che fino ieri abbiamo colpevolmente dato per scontate.

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