Wanted dead or alive

Wanted dead or alive

Quanti di voi sanno con precisione cosa fa e chi è precisamente il “procuratore” di un calciatore?
Prima di tutto, devo fare una premessa sulla personale esperienza vissuta sia nelle vesti dell’allenatore che del direttore sportivo: oggi tutti hanno il procuratore, a tutti i livelli, anche coloro i quali avrebbero bisogno di un buon insegnante di italiano … anche i sedicenni che ancora stentano a capire che per il loro futuro sarebbe meglio studiare … anche i magazzinieri!

Innanzi a tutto, credo si debbano distingue i PROCURATORI, da i procuratori … ovvero quelli che, essendo regolarmente riconosciuti dalla legge del calcio, determinano ed influiscono realmente e significativamente nelle politiche di entrata-uscita di squadre e quelli che, seppure altrettanto regolarmente accreditati dagli organi competenti ed autorizzati quindi a rappresentare il propri assistiti davanti a Marotta o Paratici … non contano una cippa!
Ebbene: i PROCURATORI, che sono davvero pochi e spaventosamente influenti e facoltosi, sono quelli che, molto spesso, vengono addirittura “implorati” dai Direttori Sportivi affinché accettino le loro proposte per questo o per quel loro assistito, quelli che fatturano decine e decine di milioni di euro, quelli che risiedono nei paradisi fiscali, quelli che si spostano da una nazione all’altra, da un continente all’altro con il proprio aeromobile

I procuratori invece, solo in Italia, fino a qualche anno fa erano qualche decina, quelli ai quali compete una parte marginale negli affari importanti promossi dai PROCURATORI, quelli che si agitano e sbarcano il lunario tra qualche comparsata in Serie A e più frequentemente agitandosi affannosamente nelle categorie minori …

Beh … il punto di contatto fra queste due categorie (tenendo ben presente che tra i primi ed i seguenti ci sono sfumature di livello che per semplicità vogliamo soprassedere) sta nel fatto che tutti traggano il sostentamento per se stessi e per le loro famiglie dall’attività svolta, essendo per loro primaria e prevalente.
Da tenere ben presente il fatto che si stia volutamente sorvolando su coloro i quali (solo in Italia, sono diverse centinaia) titolati al pari di Jorge Mendes (!?!), per arrivare a fine mese debbano avere un lavoro primario e che quindi si dedicano all’attività di intermediazione sportiva a tempo perso (magari costretti-intenzionati ad esigere 200-300€ di provvigione).

Un altra caratteristica che accomuna tutti è l’uso del telefono, tenendo presente però che alcuni chiamano e perseguitano i propri contatti fino allo sfinimento, riuscendo sovente a far bloccare il proprio numero, mentre gli altri, quelli “veri”, nella maggior parte dei casi, come già detto, vengono corteggiati dai Direttori Sportivi.

E dopo questa allegra e scherzosa categorizzazione, passerei ad approfondire un pochino il loro operato e le conseguenze dello stesso, visto che alcuni dettano le proprie condizioni economiche, mentre gli altri devono accontentarsi di raccogliere le briciole Pensate che, da regolamento, la procura dovrebbe essere ricompensata con un percentuale massima del 3% sul ingaggio lordo del Atleta Calciatore (che rappresenta un monte di soldi), ma quelli che determinano, aggirando la normativa, arrivano ad incassare anche oltre il 20-30% (e qui si che si tratta di decine di milioni di euro!), soprattutto quando riescono a proporre i propri assistiti con la formula del fine contratto, o svincolato, o parametro zero come dir si voglia!
Infatti, se in una trattativa tra Società, una fa il prezzo e l’altra, dopo averlo valutato ed eventualmente accettato, si trova a dover pagare il cartellino dell’Atleta Calciatore, nella trattativa a parametro zero, si tratta solo di stabilire l’ingaggio, lasciando inequivocabilmente libero un bel gruzzoletto, che, almeno in parte, andrà a riempire le tasche del Procuratore (con buona pace del 3% come soglia massima)!
E fino a questo punto, diremo noi, dove sta il problema? E la risposta sta nelle sfumature … perché l’attività del Procuratore, tante volte, sta proprio nel portare a scadenza il proprio assistito, facendo di fatto evaporare la possibilità, della Società che ne detiene i diritti economici, di trarre un risultato economico dell’operazione. In poche parole, sarebbe some se il vostro venditore di autovetture, in maniera
totalmente legale e lecita, facesse in maniera che la vostra bella macchina passasse di proprietà senza che voi da ciò ne possiate incassare 1 euro! Ripeto: nella totale legalità ed in maniera lecita, visto che ogni Atleta Calciatore stipula con la Società un contratto annuale o pluriennale alla fine del quale quest’ultima, ne perde i diritti economici, quindi se lo si vende prima della scadenza, il prezzo può essere preteso, mentre oltre, o in prossimità della data di scadenza, il prezzo si svilisce, arrivando addirittura ad annullarsi.

Anche in questo specifico momento della vita contrattuale del calciatore, l’Agente assume un ruolo importante, perché riuscire a temporeggiare, magari creando situazioni di tensioni intestine allo spogliatoio, nei confronti del Direttore, del Presidente o di chi per essi, oppure interferendo più o meno elegantemente nelle eventuali trattative di cessione intavolate direttamente dalla Società, può portare il proprio assistito ad assumere la condizione del parametro zero … e quindi grasso che cola!

A parziale difesa del patrimonio delle Società, c’è il fatto che ormai da qualche anno è permesso di portare in ammortamento la quota annuale del valore attribuito a bilancio, ma qui mi fermo sia perché si tratterebbe di un argomento molto molto noioso, sia perché certamente riuscirei a sbagliare grossolanamente.

In poche parole, il Procuratore è una creatura che il Calcio ha partorito negli ultimi 25-30 anni; che certamente in talune circostanze si macchia di cadute di stile (come quando ne senti uno che si affanna nel tentativo di far passare il proprio assistito come una vittima del sistema!!!); che spesso viene additato come il cancro dello sport; che certamente fonda la propria fortuna professionale nel fatto che i Direttori “amici”, e magari “sensibili” siano tanti … ma come diceva quel tipo un po’ di tempo fa:

se hai tanti amici, non hai amici” …
… gli errori pesano, ma a fare la differenza, è ciò che si fa dopo …” cit.

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