Gugu Podestà: il settore giovanile, fiore all’occhiello del Genoa

Gugu Podestà: il settore giovanile, fiore all’occhiello del Genoa

Buona sera ai lettori di DNA RossoBlu!
E’ un piacere poter avere uno spazio all’interno di una tale programmazione… e visto che credo di voler iniziare rendendo omaggio alla rubrica che mi ospita, penso sia giusto parlare di “radici” e quindi di Settore Giovanile.
In particolare, il settore giovanile del Genoa, al pari di altri, ma di certo più della maggior parte degli altri, fonda la produzione del proprio “prodotto calcio” su valori tipicamente Rosso-Blu, oltre che ovviamente sulle conoscenze che deve avere un calciatore moderno.
Ed è proprio qui che credo vada rimarcata una intrigante contraddizione, ovvero il fatto che il club più antico d’Italia, sia all’avanguardia anche nella metodologia attraverso la quale forgiare le nuove leve! È ovvio che non tutte le ciambelle riescano con il buco… e che quindi, come nella natura delle cose, siano tanti i giovani calciatori che arrivano alle soglie del professionismo senza potervi entrare a far parte, ma di certo, la stragrande maggioranza di loro avrà insito al proprio interno quella ossatura tipica dei Grifoni che permetterà loro di distinguersi nell’ambito in cui si troveranno ad agire e non solo nello spazio dello sport, visto che certi valori sono colonne portanti nella vita!

Tutto ciò, si ottiene, e lo dico a ragion veduta, avendo avuto il piacere e l’onore di lavorare per il Genoa per ben sette anni, in gran parte con l’intervento di istruttori che conoscono la materia calcistica, ma altrettanto certamente quella umana e caratteriale. Ed è in questa direzione che vanno lette le scelta effettuate dai responsabili RossoBlu, uno fra tutti Michele Sbravati, che ogni anno seleziona i propri istruttori, mantenendo quelli che già hanno dimostrato di valere… Andrea Bianchi, Sidio Corradi e tanti altri rappresentano i primi scalini che i giovani grifoni devono superare nella loro scalata al successo, per poi arrivare a Gennaro Ruotolo e Roberto Murgita che, in quanto a DNA RossoBlu di certo non sono secondi a nessuno.

Poi, l’ultimo gradino della scalata, forse quello fatale per tanti, i giovani calciatori lo affrontano accompagnati da altri mostri sacri come Luca De Prà, e Luca Chiappino… beh… non c’è che dire… se “esci” dal Genoa Settore Giovanile, ti sei guadagnarti i galloni di GRIFONE!

Ma tornando per un attimo ai valori prettamente calcistici, si commetterebbe un enorme errore pensando che il Genoa sia solo “poesia”… dalle fucine Rosso-Blu sono usciti perfettamente forgiati decine e decine di calciatori professionisti, alcuni tra i quali con i crismi del campione vero e proprio… e per rimanere ai nomi dei giorni d’oggi, dimenticandone certamente altri, vanno ricordati i Sturaro, Perin, El Shaarawy, Pellegri!

A questo punto, è necessario fare un piccolo passo indietro, perché fino ad ora abbiamo citato coloro i quali hanno legato il proprio nome alle luci della ribalta del campo di gioco… ma il DNA RossoBlu lo trasmettono anche e soprattutto quelle schiere di collaboratori che probabilmente non appariranno mai sugli schermi televisivi, ma che sanno trasmettere certi valori con gesti, atti, rispetto dei ruoli. Tutti i magazzinieri, tutti i dirigenti di
leva che quotidianamente “spingono” verso l’ottenimento dei risultati che si prefigge il GENOA! Tutte quelle persone che, nel momento in cui venissero a far mancare la propria opera, costringerebbero tutta la struttura ad un rallentamento improrogabile!

Nella mia carriera, modesta forse, ma certamente onesta, mi è capitato di allenare in tanti club, in tante realtà qualificate e professionali, come Virtus Entella, Spezia, Racing di Santander, attraversando parentesi importanti e formative a Sanremo, a Ponsacco, alla Lavagnese, ed a Sestri, alla Rivarolese, collaborando anche con la Federazione Cilena, ed ancor prima di giocare in Società come Entella Bacezza, Juventus Domo, Bagheria, Lavagnese, Vercelli … ma seppure io non possa dire di essere
“genoano”, devo ammettere di aver trascorso anni importanti a Pegli, durante i quali, poco alla volta, ma progressivamente, ho iniziato a capire cosa voglia dire essere grifoni… cosa che per altro avrei potuto intuire anche
solo seguendo le peripezie che compiono domenicalmente mia sorella Nelly ed i miei nipoti Monica e Stefano per il “GRIFO”!

Ora vi saluto ed in attesa di Cagliari vs Genoa, un abbraccio a tutti i tifosi RossoBlu.

Augusto Podestà

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