“Tantissimi fischi e sfottò nei confronti di un grandissimo giocatore, ma non c’è stato altro. Anche io ho preso tanti insulti negli anni, so cosa significa, ma oggi non c’è stato nulla. Sul perché della reazione dovete chiedere a lui.
Quando ci saranno cori razzisti non avrò nessun problema a dirlo perché mi fanno schifo anche se provengono dai miei tifosi, ma oggi non ne ho sentito neanche uno. Non creiamo un caso dove non c’è, sarebbe una bugia!”.
Ivan Juric 3/11/2019
Questo nostro ennesimo e piacevolissimo incontro, vorrei che partisse dall’affermazione del mio amico Ivan Juric nel post partita di Verona vs Brescia giocatosi l’altro ieri e conclusosi con la vittoria dei padroni di casa per 2-1.
Ovviamente, come è facile intuire, questa dichiarazione si riferisce all’increscioso episodio che ha coinvolto Mario Balotelli, nel quale, sollecitato da cori irriguardosi ed offensivi da parte della curva scaligera, nulla ha trovato di meglio da fare che prendere la palla e scaraventarla nella direzione dei suoi detrattori.
Allora … consapevole del rischio che sto correndo nello scegliere di percorrere un sentiero impervio ed irto di ostacoli, credo vale gala pena riflettere sulla reale essenza di questi “sfottò”!
Posto che ogni mancanza di rispetto a livello umano è deprecabile e, ripeto, TUTTE … indistintamente, all’interno delle stesse va da sé che debbano essere considerati gli insulti a sfondo razzista! VERO E SACROSANTO! Ogni parola rivolta con disprezzo ed acredine nei confronti di un individuo, di un gruppo, di un’etnia e chi più ne ha più ne metta, è certamente annoverata fra le peggiori bassezze che il genere umano riesca a pensare e pronunciare nei confronti del prossimo!
Ma … ma … ma … ci sono discriminazioni di serie A e di serie B? Ci sono insulti che possono essere rivolti a terzi ed altri no? E’ vero che nella vita, oltre al freddo ed al caldo, esistono le sfumature, e che quindi alcune offese possono ferire più di altre, ma io mi domando e dico: CON QUALE IPOCRISIA SI PUO’ PENSARE CHE DARE DEL FIGLIO DI PUTTANA, SIA MEGLIO O PEGGIO DI TERRONE DI MERDA?
Ovviamente, sarà facile intendere il concetto al quale mi stia riferendo, sorvolando quindi su facili e strumentali polemiche …
Sugli spalti degli stadi del Bel Paese, purtroppo, da sempre si pronunciano frasi irripetibili, i padri lasciano una pressoché totale libertà verbale (e fosse solo verbale) ai propri figli … illustri cattedratici, inneggiando alla propria squadra, si lasciano andare ad insulti ed offese che mai avrebbero utilizzato nella “city” … madri di famiglia danno del “figlio di troia” ad individui ai quali mai hanno rivolto anche solo un saluto … persone al di sopra di ogni sospetto danno del “terrone” con disprezzo a questo ed a quello sorvolando sul fatto che il loro miglior amico sia nato da Firenze in giù … e chissà quanti altri esempi potrebbero esser fatti!
Uno fra tutti, e poi riprenderemo il discorso: qualche settimana fa, assistendo ad un big match del nostro massimo campionato, comodamente sistemato in tribuna, quindi nel luogo teoricamente più lontano dal cuore della curva, ho avuto modo di osservare, poche poltroncine più a sinistra, in occasione di un fischio arbitrale non condiviso da questo “lord”, il fare minaccioso con il quale balzando in piedi, ha iniziato a parlare della madre, della sorella e della figlia del direttore di gara, facendo cadere al suolo cellulare, mazzo di chiavi ed occhiali!!!
E fino a qua, mi direte, deprecabili accadimenti domenicali … se non fosse che, al fianco di questo SOMARO, intimorita, c’era la figliola … che con lo sguardo pietrificato, quasi non riconoscesse il genitore (o forse proprio riconoscendolo), si è affrettata a raccogliere il tutto, porgendolo poi con discrezione e paura.
Ora, come si fa a credere che il calcio non esalti il lato oscuro di colori i quali riversano nel Colosseo dei giorni nostri (perché questo è uno stadio) le proprie frustrazioni?
Sarebbe bello che così non fosse … SAREBBE … ma nostro malgrado … la verità è un’altra.
E qui scatta l’insidia: certamente qualcuno dirà: “cosa sta dicendo Gugu?!? Sta giustificando la violenza verbale!!!” … ma vi assicuro che è proprio tutto il contrario, visto che ritengo innanzi a tutto una profonda ipocrisia il voler classificare gli insulti! Dal momento in cui ci si rivolge maleducatamente e violentemente contro qualcuno, si cade in errore!
Nel momento in cui si grida “BUUUUUUUUU” nei confronti di Mario Balotelli, trovo si sbagli al pari di quanto si sbaglierebbe rivolgendolo a Antonio Cabrini!!! Nel momento in cui si dice “NEGRO di MERDA” a Mario Balotelli, si sbaglia tanto quanto si sbaglierebbe dicendo “BIANCO di MERDA” a Roberto Pruzzo! Quando si dice “NAPOLETANO di MERDA” a Domenico Criscito, si sbaglia quanto si sbaglierebbe dicendo “ROMANO di MERDA” a Francesco Totti!
Mi rendo conto che una posizione del genere possa scuotere un pochino, facendoci correre il rischio di deragliare verso i più prevedibili luoghi comuni, ma sono altrettanto certo che ragionando un pochino si possa facilmente e definitivamente capire quanto sia profondamente sbagliato creare soggetti verso i quali si possono usare espressioni offensive ed altre “specie protette” nei confronti delle quali ciò divenga politicamente e socialmente scorretto!
Credo piuttosto che si debba cercare di cambiare noi stessi, vivendo la parentesi calcistica con altrettanta partecipazione, ma con minor livore! Credo sia profondamente contraddittorio promuovere il calcio presso le scuole, facendo omaggio dell’ingresso ad intere scolaresche, ma lasciandoli, quando non addirittura incitandoli, gridare cattiverie ed insulti verso l’avversario sportivo di turno! Come crediamo che possano crescere quei giovani? Cosa crediamo di poterci aspettare da loro, se non l’esplosione di quella subita e miope mancanza di rispetto insegnata loro con il nostro stesso atteggiamento?
Tornando all’accaduto a Verona, bisogna fare molta attenzione a confondere i “BUUUUU” che sarebbero stati rivolti verso un qualsiasi altro avversario, con gli stessi a sfondo razzista … certamente Mario Balotelli e tutti coloro i quali in qualche modo si sentono bersagliati, devo prima di chiunque altro evitare di prestare il fianco a tali provocazioni, fermo restando che siano riconducibili a ciò e non a brusio e ciacolare di timore per il valore dell’avversario di turno.
Personalmente, nel mio microcosmo calcistico, sono stato spesso accusato di essere questo o quello, venendo, per esempio in una mia recente esperienza, personalmente additato in quanto “chiavarese” e quindi territorialmente inadatto a ricoprire il ruolo di rilievo in una cittadina permeata della propria presunta superiorità calcistica. E vi posso dire che, al di la della totale infondatezza della tesi appostami, io stesso avrei potuto sorvolare su tanti piccoli episodi, che, al contrario evidenziati, hanno fomentato oltre modo la stupidità di pochi a discapito dei tanti che invece vivono la propria vita molto più serenamente.
Certo si tratta di un esempio minimalista rispetto alla risonanza che può generare un fatto accaduto in uno stadio di serie A, ma dovrebbe essere altrettanto grande la lucidità di chi viene investito da tanta notorietà, e visibilità!
Per citare una frase pronunciata da un personaggio della Marvel, nella fattispecie lo zio di Spiderman, “a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità”, che verrebbero onorate al meglio se ci si prendesse tutti un po’ più alla leggera …
Potremmo pensare per esempio che grazie all’attenzione di cui gode Balotelli, certo viene fischiato dagli avversari, ma altrettanto certamente gli viene riconosciuto un ingaggio che se lavorasse come ingrassatore presso la Magneti Marelli dubito che percepirebbe!
E fa bene Juric ad analizzare lucidamente l’accaduto, per altro essendo stato egli stesso deriso e dileggiato dai propri avversari calcistici in più di un’occasione, assumendosi orgogliosamente la responsabilità di denunciare eventuali atti discriminatori, qualora accadessero, che però devono essere tenuti ben distinti dal semplice, seppur fastidioso clamore della curva avversaria … sia per il bene della propria Società, ma per il calcio tutto, che altrimenti continuerà a dover dare le luci della ribalta a quattro, otto, sedici, trentadue o quanti siano cessi a pedale che per una mezza giornata cercano di catalizzare le attenzioni dei media su di se.
Altro argomento, non meno importante, è legato al senso di responsabilità degli orari di stampa, televisivi, radiofonici, o su carta stampata, che certo devono scovare una montagna di fregnacce da
pubblicare, cercando di riempire la proprie pagine tra una partita e l’altra (ora ditemi: DOPO AVER PARATO E RIPARLATO DELLA PARTITA IN QUESTIONE, DAL MERCOLEDÌ AL VENERDI’ COSA POTREBBERO SCRIVERE SE NON DI QUESTA O QUELLA MINCHIATA???), ma che a mio parere dovrebbero saperle scegliere con un minimo di senso civico, senza nascondersi dietro al tipico “dover di informazione”! DOVER DI INFORMAZIONE UN PAIO DI BALLE!!! Troppo spesso vengono chirurgicamente scelti argomenti in grado di colpire la pancia del lettore … che poi, nella gran parte dei casi è lo stesso che porta allo stadio la propria prole dimostrandole tutte le bassezze che si celano sotto giacca e cravatta.
Ieri sera, ad una trasmissione sportiva serale, in prima battuta il cronista ha sentenziato, come tanti, condannando l’episodio accaduto, salvo poi, alla luce della testimonianza di Juric, dove considerare la possibilità che l’accaduto dovesse essere inquadrato diversamente.
Ripeto: credo che ognuno di noi, IO PER PRIMO, ci si debba fare un reale esame di coscienza, senza barattare la propria rettitudine con un poco di notorietà ed un poco di clamore … magari correndo inizialmente il rischio di risultare “politicamente e socialmente scorretti”, ma avendo il coraggio di dire la cose giuste al momento giusto, piuttosto che dare fiato alle trombe nella speranza di venire coinvolto nel clamore di una ribalta distorta e malata!
“… mi piace la gente che dice quello che pensa, ma preferisco la gente che pensa a quello che dice …” Cesare Romiti