Li ho visti, ieri sera, i crociati a difesa delle mura. Belli, significativi. Simbolici. Un plauso speciale ai Figgi do Zena per il simbolo che hanno voluto scegliere. Qualcuno dirà che si erano già visti. Appunto, bravi. Certi concetti non sono idee di passaggio, sono una costante. Sono il simbolo della Genoanità. Sono la risposta più semplice e vera a chi non ha capito, come sempre, un belino. O a chi, per un clic in più, riversa guano sul Genoa e sui Genoani.
Quei crociati ci saranno sempre accanto al Genoa, accanto alla squadra e alla maglia e certo non sarà una sconfitta in un derby a cancellarli, perché loro non vivono di momenti, di parole, di “bravo” e di like. Mi rendo anche conto che sono concetti duri da far comprendere a chi si trova ad anni luce di distanza, di chi confonde l’amore con le frasi sdolcinate e stucchevoli, e al sentimento più antico e nobile preferisce il disprezzo, la derisione.
Non mi nascondo d’altra parte che la società sta cambiando. Adesso si parla di haters, di odiatori e poi si organizzano gruppi contro gli odiatori che fanno dell’odio per gli odiatori la loro unica ragion d’essere. Ci si odia e ci si disprezza tra stati, tra regioni, da paesello a paesello, in politica, all riunioni di condominio. Sempre l’uno contro l’altro armati, convinti che, essendo dalla parte della ragione, si abbia il diritto all’uso esclusivo dell’odio. Potrebbe il calcio, che è specchio della società, esserne esente? Probabilmente bisogna essere dei folli sognatori per sperare che qualcosa cambi e che si possa tornare al prima. E così, probabilmente, la battaglia più difficile sarà quella per difendere il Genoa da questa contaminazione sociale e dagli odiatori.
Il Genoa non è Preziosi, non è Thiago Motta, non è Pinamonti. Il Genoa, se è per questo, non lo erano neppure Spinelli, o Milito, o Aguilera, Bagnoli, Gasperini e neppure Ballardini. Anche tutti loro sono stati il Genoa. Ma solo nel momento in cui hanno indossato la Maglia. Appena l’hanno smessa, non sono stati più il Genoa. Ed eccolo il punto. Un Genoano ama il Genoa, non Motta, Preziosi, Milito o Ballardini. E amare il Genoa significa difenderlo sempre da ogni attacco, sostenerlo sempre.
Essere Genoani significa, soprattutto, andare a testa alta oggi più che mai. Nella lunga storia fatta di tante sconfitte, il derby di ieri non è certo stata la peggiore pagina di storia. Per elogiare anche uno solo dei due allenatori che hanno fatto disputare una partita oggettivamente inguardabile alle rispettive squadre occorre tanto, troppo coraggio, oppure tanta, troppa ignoranza calcistica, oppure tanta, troppa malafede. Per questo è giusto che chi ha vinto gioisca e si tenga stretto il suo allenatore, che ha l’indiscutibile merito di non aver messo fuori rosa il giocatore più importante sempre presente nella ultra settantennale storia della sua società. Ma chi ha perso per un colpo di quell’avversario contro il quale spesso nulla si puote, se è un Genoano non può far altro che riguardarsi il film della battaglia. E rivedere un gruppo decimato ogni ora di più, che non si è arreso, che ha combattuto, che si è dimostrato quantomeno allo stesso livello dell’avversario nonostante fosse inferiore per uomini e mezzi, che ha fatto il massimo delle sue possibilità. Che non significa che ha giocato un grande calcio, tutt’altro. Significa che ha fatto l’unica cosa che è condizione necessaria e sufficiente per essere degno dei Genoani.
Dopo una partita così, Embriaco, alla testa di quel manipolo di crociati rossoblù, non può che sentirsi ancora più motivato a difendere il suo Genoa che, val la pena ricordarlo, è chi oggi indossa la Maglia. Non può che combattere più forte. Non è un derby perso, non è la serie B alla quale mancano peraltro 22 partite, non è una qualità dei giocatori più o meno scarsa, a umiliare un Genoano. Figurarsi se a umiliare un Genoano è la cattiveria gratuita. Quella la rende più forte. Quindi, in fondo, grazie haters.
Ottimo commento… che copio volentieri….nondimeno sarebbe auspicabile ogni tanto fare un mea culpa da parte di tutte le componenti del mondo Genoano per la situazione creatasi, e cercare una soluzione che possa sollevare le sorti del nostro beneamato Grifone….