So che può sembrare assurdo. Che mi prenderò molti vaffa, ma me ne frego e lo dico. Presidente, per favore, niente belinate. Capisco tutto, la situazione, i numeri impietosi, l’ennesima sconfitta nella partita peggiore. Ma per favore, niente belinate. Non mandi via Thiago.
È una preghiera che viene da tante considerazioni. Innanzitutto quella che, può sembrare strano, ma finora Thiago ha sbagliato solo un tempo con l’Udinese e il suo Genoa è stato messo sotto solo un tempo dal Torino. E provando a restare lucidi, se si può esserlo dopo un derby perso, la squadra non ha mai dato l’idea di non credere al mister.
Presentarsi a un derby senza tutti gli uomini decisivi nella stessa zona, con due defezioni importanti rispettivamente 12 ore e 12 minuti prima della gara proprio nei ruoli in cui, per tutta la settimana, si erano studiate alternative, avrebbe fatto perdere testa e misure a chiunque. Non al Genoa di Thiago. Non a un mister che, dopo la gara, non ha cercato alibi che pure sarebbero enormi. E li ha anzi rifiutati quando oggettivamente gli venivano proposti.
Da quando è qui, Thiago ha fatto passai da gigante, come comunicazione e come accortezza tattica. Commette ancora, come chiunque, errori di valutazione. Ma, tanto per restare alle più stereotipate richieste che di solito arrivano dalle tifoserie, anche nel derby che brucia, alla squadra non si può certo imputare la carenza di voglia, coraggio, carattere, serietà.
Presidente, se esistesse una caratteristica che si può acquistare, o almeno un antidoto adeguato a quella diametralmente opposta di cui il Genoa al contrario abbonda, la contesterei alla morte finché non la comprasse. E se fossero vere quelle ipocrite rassicurazioni circa le compensazioni degli episodi a fine campionato, oggi sarei tranquillo di poter ancora puntare alla zona Europa, al contrario di chi dovrebbe tremare all’idea di cosa gli si dovrebbe ritorcere contro.
Purtroppo, storicamente, siamo costretti a remare contro ogni tipo di onda e a veleggiare controvento. Per questo, le ripeto: per favore, niente belinate. Questo lo può e lo deve fare presidente.
Oggi al timone c’è chi, nonostante tutto, ha idee, coraggio, serietà e correttezza per navigare in questo modo. Soprattutto all’orizzonte non si vedono ammiragli Nelson di sicuro affidamento in grado di inventarsi rotte al di sopra di ogni periglio. Ovviamente a gennaio dovrà affidare al nostromo Thiago una barca più solida.
Aggiungiamo poi, se proprio queste considerazioni valessero zero, che sabato prossimo ci sarà una partita da mission impossible a San Siro con l’Inter capolista eliminata dalla Champions che deve solo vincere il campionato. Non fosse altro, presidente, aspetti per questo. Sarebbe assurdo rischiare di bruciare subito un’altra carta. Per favore, niente belinate.
Tiago ha indicato la strada e sono fiducioso che sia quella giusta