Giovani attaccanti crescono

Giovani attaccanti crescono

Buongiorno a tutti!
Oggi mi sono balenate nella mente alcune considerazioni riguardo ai giovani … ai giovani calciatori … ai giovani calciatori d’attacco … ai giovani calciatori d’attacco del Genoa … ed in particolare ad Andrea Favilli.
Partendo dalle banalità, ovvero dal fatto che si tratti di un pezzo di giovanotto di oltre 190 centimetri e foderato da una ottantina abbondanti di chili di massa muscolare (mica male!!!), mancino (e come la stragrande maggioranza dei sinistroidi, scarsamente incline alla confidenza podalica con il piede destro), proseguirei collocandolo tatticamente in campo: a me pare un attaccante centrale prima punta, con una buona mobilità ed indubbiamente una predisposizione alla finalizzazione. In poche parole, anche per le movenze e la fisicità che ha dimostrato di poter mettere in gioco (prevalentemente nel biennio ascolano, in serie B), mi ricorda il giovane Vieri!
Ora, posto il fatto che se lo ricorda a me e solo a me, siamo lontani dal poterlo accreditare di tali capacità, ma indubbiamente in lui si riconoscono le potenzialità dell’attaccante di razza!
E fino a qua, abbiamo incensato il ragazzotto toscano del ’97 che, a quanto risulta, fino a 2023 dovrebbe risultare sul libro paga del Genoa, tra l’altro, a fronte di un qualche tipo di investimento oneroso (ne ignoro l’entità, ma comunque, è stato fatto!) ed unendo tutto ciò che fino ad ora ho riportato, ovvero, caratteristiche, potenzialità, anagrafe, scadenza del contratto, vediamo delinearsi i connotati del giocatore sul quale si fa poggiare un “progetto” calcistico, sia esso di natura tecnica (l’attaccante per i prossimi 10 anni), o speculativo (realizzazione di una
futura plusvalenza); magari, ricordando gli ultimi trascorsi RossoBlu, sia tecnico che speculativo, ovvero: “fa un bel mucchietto di reti e di buone prestazioni e dopo lo vendiamo”.
Credo che il discorso fili liscio come l’olio … per lo meno nella teoria, visto che poi, perché le cose possano incanalarsi lungo il sentiero sperato, devono aggiungersi a quanto sopra, una buona dose di componenti, ponderabili ed imponderabili tali e per le quali … bisogna sempre raccomandarsi l’anima al cielo, nella speranza che tutto vada come vorremmo (infortuni compresi, visto che Andrea è già stato fermato da un LCA e da qualche infortunio muscolare di troppo).

E qui credo che vadano stimolate un altro paio di considerazioni: posto ciò che va oltre l’umana portata, in cosa posso (io Genoa) aiutare il mio giovane calciatore a confermare tutte queste aspettative?

Certamente mettendolo a proprio agio, certamente inserendolo in un contesto equilibrato ed a “dimensione di giovane”, certamente circondandolo di giocatori (siano essi compagni di squadra, o più specificatamente compagni di reparto) affini alle caratteristiche tecniche-tattiche più indicate all’esaltazione di quelle dell’atleta calciatore in questione.
Beh … proseguiamo con ordine: siamo certi che il ragazzo sia a proprio agio, visto che Genova è meravigliosa, che i genoani di certo gli stanno facendo sentire il calore necessario; che ha certamente sottoscritto un contratto economico invidiabile…  vogliamo essere certi che l’atmosfera e la temperatura dello spogliatoio di Villa Rostan sia per così dire “formativa” e “forgiante”, anche perché saper attraversare momenti professionalmente e sportivamente difficili, va annoverata come una condizione sine qua non per il calciatore moderno … magari proprio “a dimensione di giovane” potrebbe essere troppo, visto che in alcuni momenti, il tanto amore e la tanta passione verso il Grifo, porta a scivolare in psico-drammi calcistici che potrebbero essere evitati … ma facciamo che “quello che non ammazza ingrassa”.

Riguardo al reparto ed agli altri elementi del ventaglio offensivo attualmente a disposizione dell’allenatore Aurelio Andreazzoli, potremmo riflettere un po’ visto che, se non mi sbaglio, oltre al giovane Favilli, contiamo Kouame (’97), Pinamonti (’99), Sanabria (’96), Gumus (’94), e l’inossidabile Goran Pandev (’83).
Poste le ovvie e dovute differenziazioni tattiche tra questi 6 calciatori, anche per poter offrire alla conduzione tecnica la possibilità di variare qualcosa a seconda delle esigenze contingenti, vedo sostanzialmente tre attaccanti centrali (Sanabria, Pinamonti, Favilli), due attaccanti esterni/seconda punta (Kouame, Gumus) ed un jolly per tutte le occasioni (?), visto che Pandev ha l’esperienza e la competenza per giocare dovunque … magari non sempre, ma di certo nei moneti in cui occorre.

E allora, scusate, ma come si pensa di valorizzare un parco attaccanti di questo tenore? Soprattutto tenendo presente che la gestione tecnica della prima squadra è stata affidata ad un allenatore che ha caratterizzato la propria storia recente con un interessantissimo 3-5-2, dando quindi poco spazio agli esterni d’attacco, ed ai trequartisti centrali (schieramento d’attacco a tre aperto, o stretto che sia)?

Si tenga presente che, a mio parere, Favilli e Pinamonti rappresentano un vero e proprio “capitale” (della loro generazione, al pari Kean ’00, Cutrone ’98, Bonazzoli ’97, La Gumina ’96, Cerri ’96, Petagna ’95, rappresentano certamente il meglio!), ma siamo certi che possano fin da subito garantire quel “monte-gol” di cui c’è indubbiamente bisogno?
Senza dimenticare che Sanabria ’96, e Kouame ’97 sono altrettanto giovani (mi scuso ma sono poco informato su Gumus, e quindi preferisco astenermi dal esprimere anche sono un parere).

Alla fine di questi miei pensieri ad alta voce, dico che Andreazzoli è chiamato alla ricerca di una strada sicuramente percorribile, ma certamente difficile, impervia e costellata di insidie, che potrebbe (e certamente così sarà) esaltare i giovani interpreti che ha a disposizione, ma perché ciò avvenga, c’è bisogno dell’aiuto di tutti, della solidarietà di tutti, dell’appoggio, e del sostegno di tutti!
Senza che, come purtroppo capita spesso in situazioni un po’ spigolose, ci si affanni a trovare il colpevole di qualcosa! ORA E’ IL MOMENTO DI TROVARE LE SOLUZIONI, anche perché “chi è senza peccato scagli la prima pietra” …

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